Recensione : Evolution Toy God Phoenix (Anime Color Ver.) “Gatchaman” Metal Action

Share

Metal Action
God Phoenix (Anime Color Ver.)

Ennesima recensione a opera dello staff di Gokin,
vi presentiamo il modello dell’astronave God Phoenix prodotta da Future Quest, distribuita da Evolution Toys e tratta da Gatchaman.

Nome del prodotto: God Phoenix (Anime Color Ver.)
(ゴッド・フェニックス, Goddo Fenikkusu)
Titolo dell’opera: Gatchaman
Marca: Evolution Toys
Genere: Metal Action
Prezzo: 27.800 yen (tasse escluse)
Data di Uscita: Maggio 2024
Dimensione: 20,5 Cm (Lunghezza)
19,5 Cm (Apertura alare)
14,5 Cm (Altezza sullo stand)
295 Grammi (Peso)
Accessori: 2x Prue alternative dell’astronave
1x Basetta acrilica dei personaggi
5x Miniature dei veicoli
1x Basetta espositiva
Materiale del prodotto: ABS, PVC, Die-Cast
Prototipo/Design: Future Quest
Distributore Evolution Toys

Copyright “Simone Battaglioni” Tutti i diritti riservati, è vietato copiare questa recensione o parte di essa senza la mia autorizzazione.

Simone Battaglioni (SimonPPC) Foto, Video e Recensione

Supporto tecnico: Fred77 – Davide
Supporto tecnico: Kengiu – Giustino
Supporto tecnico: Shin71 – Paolo
Supporto tecnico: Patlabor – Claudio
Supporto tecnico: Actarus77 – Alfredo

Introduzione

Gatchaman – Battaglia dei pianeti (科学忍者隊ガッチャマン?, Kagaku ninjatai Gatchaman) letteralmente “Gruppo scientifico ninja Gatchaman”.
E’ una serie anime prodotta dalla Tatsunoko negli anni settanta,
composta da tre stagioni e 105 episodi.
Con il termine “Gatchaman” si identifica la squadra dei cinque supereroi protagonisti preposti a difesa del pianeta Terra.
Loro stessi indossano uniformi numerate che indicano il loro rango all’interno della squadra
(da G1 a G5) e assumono la denominazione di uccelli.
La God Phoenix è un velivolo utilizzato dallo Science Ninja Team
ed è principalmente pilotato da Ryu, spesso fungendo da base operativa principale per il team.
Il dottor Kozaburo Nambu informa il team sulla loro missione mentre tutti sono a bordo.
Funge anche da vettore per tutti i veicoli del team.
La nave può anche andare sott’acqua e viaggiare nello spazio.
È dotata di un motore VTOL per il decollo e l’atterraggio verticale
e di un sistema di sospensioni pneumatiche.

Evolution Toys ha già realizzato in precedenza questo modello di God Phoenix, uscito nel 2018
che è tratto dalla prima stagione della serie.
Questa nuova uscita è denominata “Anime Color Version”
in quanto con colorazione pastello più simile all’Anime.
Oltre a questo si differenzia per la mancanza dell’effect parts della nave avvolta dalle fiamme,
con l’aggiunta di un acrilico della squadra Gatchaman.

Contenuto e Confezione

La God Phoenix arriva in una scatola di cartone lucido
dove frontalmente viene raffigurato il modello in volo.
Essendo una Anime Color Version sarebbe stato più bello
una rappresentazione artistica dell’astronave.
Sul retro possiamo trovare oltre alla raffigurazione del modello,
anche i vari accessori contenuti tra cui:
Le miniature della Red Impulse e dei Veicoli dei personaggi G1-G2-G3-G4,
l’acrichilico della squadra Gatchaman, la basetta espositiva.
Nei riquadri vengono mostrati alcuni espedienti tecnici che arricchiscono il modello.
Una volta aperta la scatola al suo interno vi sono due vassoi in plastica e un foglietto che illustra come montare il modello sullo stand e i vari pannelli mobili.

Modello e Mobilità

Una volta preso in mano il modello si avverte subito la sensazione di pensantezza.
Il corpo centrale è interamente di metallo e questo è davvero piacevole al tatto,
trasmettendo solidità.
A prima vista non vi è alcuna vite o giunto mobile che solitamente rovina l’estetica
di un modello e questo è un altro punto a favore.
Iniziando a divertirsi a maneggiarlo per capire cosa può fare
qualche inconveniente si è mostrato ai nostri occhi.
I vari sportellini presenti si muovono invece di rimanere fissi nella loro sede
e urtare alcuni espedienti tecnici è più facile di quanto si pensi.
Trovandosi quindi una fuoriuscita improvvisa ad esempio del missile dorsale
o di quelli ventrali dell’astronave.
Andiamo quindi però a parlare nel dettaglio dei vari aspetti della God Phoenix.
Alla base della coda è presente lo sportello per inserire il velivolo G-1,
cosa che abbiamo evitato di fare per non rovinare la vernice di entrambi i modelli.
Purtroppo quest’azienda non è proprio famosa per la qualità delle vernici.
Quindi per risolvere comunque il problema estetico della mancanza della deriva di coda si è realizzato in poco tempo una riproduzione in plastica che esteticamente fa il suo dovere.
Quindi nelle foto vedrete proprio questo piccolo accorgimento.
Dorsalmente è presente la cabina di pilotaggio trasparente che funge da pulsante per estrarre con un click il missile dorsale, purtroppo praticamente non verniciato.
Lateralmente sono presenti due pulsanti da premere in concomitanza degli ugelli di sfogo dell’aria che servono a estrarre i missili ventrali.
La prua può essere esposta in due modalità con l’aiuto dei due accessori a corredo.
La prima consiste in una prua solida senza snodi e esteticamente perfetta.
La seconda invece ha gli snodi per poter essere aperta e mostrare l’agganciamento e fuoriuscita del’automobile G-2.
Cosa che in pratica non abbiamo fatto per il motivo precedente, rovinare la vernice non era il caso e aggiungendo anche che non si è capito bene come agganciare la piccola auto ai supporti estraibili.
Passando alla pancia dell’astronave e precisamente alla punta delle ali sono presenti i vani estraibili per inserire i restanti veicoli, la motoretta G-3 e il carroarmato G-4.
Sul suo ventre vi sono due levette che servono per direzionare le feritoie di aerazione sia laterali che ventrali, per un’apertura e chiusura delle stesse.
Effetto molto gradevole, anche se realizzato in modo approssimativo e vi ritroverete spesso con le dita ad aggiustare manualmente o far scorrere più volte la leva per chiudere bene.
La fuoriuscita dei carrelli di atterraggio è molto comoda e aprendo manualmente gli sportellini si possono comodamente estrarre fino a fine corsa con un bel click di aggancio.
Risultano perfetti e soldi, certo per un ulteriore aspetto estetico se fossero state rotelle mobili invece che fisse si avrebbe raggiunto la ciliegina sulla torta sotto questo aspetto.
Come ultima accortezza le ali possono essere piegate verso il basso senza difficoltà, questo però è meglio farlo nel momento in cui si decide di agganciare l’astronave alla basetta espositiva.
La verniciatura nel suo insieme è gradevole, ma ancora un punto debole di quest’azienda, si notano parti dove risulta in eccesso e parti dove è così sottile che al contatto con la pelle è stata tirata via.
Il punto debole del modello è stato in concomitante delle feritoie delle prese d’aria, dove lo spigolo del metallo finisce, li la vernice è venuta via solo toccando per muovere il modello.
Nel resto dell’astronave risulta solida.
I materiali sono resistenti e non si ha paura di rottura maneggiandoli.
Lo dimostra anche un’incoveniente forse della copia che ci è giunta.
Il vassoio in plastica nera è stato realizzato male e durante il trasporto il modello ha colpito violentemente il lato, causando la rottura del vassoio stesso, di una parte della scatola e lo smontaggio delle alette di deriva della coda.
Fortunamente non si è rotto nulla ed è bastato reincollarle senza nessun problema.
Quindi il modello ha passato anche un crash test.
Cosa rara comunque di questi tempi.

Le miniature del Red impulse e del Velivolo G-1 sono verniciate bene e hanno inserito anche i carrelli di atterraggio che possono essere estratti facilmente.
Le restanti miniature G-2, G-3, G-4 complice anche la loro dimensione non sono proprio l’apice nella verniciatura, ma a occhio nudo non sfigurano.

Espedienti Tecnici

Accessori e Stand

Come già accennato sono presenti due diverse prue dell’astronave e le miniature dei veicoli,
a questi si aggiunge la raffigurazione dei personaggi su acrilico.
Una bella aggiunta rispetto alla precedente versione che includeva però l’effetto speciale per mostrare l’astronave avvolta dalle fiamme.
A nostro giudizio quell’effetto era mal riuscito e aumentava il costo,
per cui la rimozione è stato solo un beneficio.
Lo stand in colorazione blu trasparente differisce dalla precedente versione in cui era tutto nero.
Questa basetta espositiva è stata realizzata in modo approssimativo, gli agganci faticano a entrare tanto che si è dovuto ricorrere alla carta vetrata finissima
per andare a ridurre lo spazio di aggancio e comunque i perni non scorrono sulla basetta stessa.
Piccolo inconveniente che si poteva evitare se fosse stata curata meglio questa basetta espositiva.
I perni in dotazione servono per esporre in volo la God Phoenix, il Red Impulse e il velivolo G-1.
Magari un uleriore aggancio per appoggiare i restanti veicoli non sarebbe stata una cattiva idea, invece di lasciarli nudi alla base dello stand.

Realizzazione Custom

Difetti

Differenza con la precedente Versione

Considerazioni finali e Votazione

Avere un’astronave di queste dimensioni è sempre piacevole e nonostante la dimensione non troppo eccessiva è ricca di espedienti tecnici.
Cosa manca in questo modello? La cura nella realizzazione, dove si vede che c’è impegno nella progettazione finisce però nel perdersi nella realizzazione e nel prodotto finale.
In conclusione nonostante i difetti è un buon modello, ma per chi lo volesse acquistare sappia a cosa si va incontro e se proprio lo volete almeno cercatelo in offerta per un prezzo adeguato alla qualità che riceverete.

Share