
Il Gundam Ninja che spicca
Una volta aperta la confezione, oltre lo Shenlong possiamo visionare gli accessori essenziali a cui questa linea ci ha abituati.
Sin da subito, una volta toccato con mano, è possibile saggiare una qualità delle plastiche e dei dettagli che sembrano aver fatto un salto avanti. Plastica dura, senza sbavature e di qualità, adornata da rifiniture minime che abbelliscono il nostro Gundam.
Sicuramente, l'occhio incrocierà lo sguardo dello Shenlong, con la sua testa riccamente rifinita per quanto incredibile, che rappresenta perfettamente il Gundam della serie animata. Passando al corpo principale, nella sua semplicità e nel complesso tutto ciò che andava curato, è stato fatto senza troppi sforzi, tralasciando purtroppo la chicca principale di questo mobile suit tanto atteso, che è la Dragon Fang. Se dalle foto del prototipo risultava senza alcun dettaglio, si sperava in un cambio di rotta come accaduto con l'HeavyArms a cui colorarono il petto una volta rilasciato; ma ahimè così non è stato per lo shenglong la cui gimmick principale è stata resa anonima dal punto di vista estetico.







Il Gundam dagli snodi limitati
Partiamo da subito con la componente principale di questa figure: gli snodi.
Testa :è in grado di guardare in su ed in giù, ma trova difficoltà a girare verso dx o sx a causa del collo alto che ne blocca i movimenti più impegnativi.
Torso: Le dimensioni generose, e quindi di per se un limite, consentono un movimento pressocchè velato del torso senza consentire movimenti particolarmente impegnativi.
Braccia: Le braccia possono ruotare avanti e indietro, abbiamo rotazione completa e ball joint ai polsi. La chiusura dei gomiti va abbastanza in profondità consentendo di muoverle a proprio piacimento.
Gambe: Consentono di dare un front kick nella nroma, hanno una singola piega al ginocchio garantendo un movimento discreto. A causa del gonnello posteriore rigido, non è possibile andare ad allungare completamente la gamba verso il retro. Per quanto riguarda l'estensione laterale delle gambe è possibile fare, con mia sorpresa, una bella spaccata alla Jean Claude Van Damme.



Dragon Fang!!!!
Ed eccoci qui al punto focale della recensione, la Dragon Fang. Sicuramente è la gimmick dello shenlong che più suscita curiosità, sul come bandai abbia deciso di realizzarla per questa linea.
Gli snodi per mia grande sorpresa sono stati realizzati ottimamente, consentendo di muovere la dragon fang in ogni direzione dando la possibilità di giocarci con tutta tranquillità. Grazie alla plastica rigida e agli snodi duri, ci si rende subito conto che con la dragon fang si potranno realizzare più pose possibili della stessa, aldilà dei limiti corporei dello Shenlong, garantendo così al collezionista di sbizzarrirsi senza paure di romperla. Gli occhi più attenti, noteranno che in fase non estesa, l'avambraccio risulterà essere più in basso rispetto a quello sinistro(compromesso che online spiegano come risolvere con una piccola passata di cutter).
La dragon fang presenta anche un piccolo difetto, l'assenza di dettagli la rende poco aggressiva, e se bandai avesse avuto cura di realizzarla come tutto il resto avremmo avuto probabilmente il migliore della linea
...ma questo scivolone influirà davvero troppo oppure no sul voto finale? Vediamo dunque il mio giudizio




Resoconto
Pro:
Cura nei dettagli del volto e del corpo
Sculpt aggressivo e di impatto
Discreta snodabilità
Dragon Fang solida e con ottima mobilità
Contro:
La testa ha un movimento limitato
Il gonnello rigido risulta essere limitante per le gambe
La dragon fang e lo scudo potevano essere curati meglio
Nota personale: Aver pagato 40 euro (prenotato in negozio della mia città), per una linea il cui prezzo di partenza era di 23 euro è davvero troppo per un prodotto di questo genere.
Voto 8/10